creatività

dio come passa il tempo quando ci si diverte, diceva (kenneth branagh professore in Harry Potter..., ma lo dice spesso anche la sottoscritta), ho aperto questo blog pensando che sarei riuscita a rubare qua e la piccoli ritagli di tempo per trascrivere la mia "motorino-creatività", e invece credo di dovermi comprare un registratore...

Ormai gli unici momenti in cui sono sola con i miei pensieri sono ridotti al commuting majana-prati (che per chi conosce la mappa della città, so' bei momenti!). Mi guardo intorno, rielaboro e creo, poi arrivo "qui" o ritorno "li", e la scrittice da premio pulitzer, torna ad essere la serva di più padroni (2 soli sarebbe quasi un lusso). Tutto sfuma come quando ti svegli e non ricordi i dettagli di quel bellissimo sogno in cui qualche antico avo ti stava dando i numeri da giocare al superenalotto....

Nell'ultimo mese ho riattivato twitter, un'altra finestra su un mondo che è la fuori, vicino e lontano, ma che riesco solo a osservare di sfuggita, nascosta agli occhi di chi mi guarda "qui" e "li".

Quando ho smesso di lavorare per figliare, il computer, la rete, facebook mi hanno salvata dal destino che mi stava trasformando nel mio incubo di quando ero piccola... ("quando sarò grande farò: la cantante, la ballerina, la pittrice, la scrittrice... poi mi sposo e faccio la schiava!").

Roma è una grande città, le distanze possono essere davvero limitanti delle possibilità di una con figli che cerca di mantenere una vita sociale, in una società dove una con figli non è la norma... Gli incontri casuali con le persone che avevano partecipato alla prima parte della mia vita, avendo cambiato qaurtiere rispetto a dove sono cresciuta negli anni della scuola, erano (e sono) impossibili: ogni cosa, ogni incontro, andava pianificato, organizzato, rimandato...

Ora, dopo quella parentesi di mammitudine full time (3anni1/2 e 2figli), sono tornata a lavorare (ormai da un bel po'), e la rete è diventata molto più di una scialuppa di salvataggio dalla solitudine; la rete ora è anche parte del mio lavoro.

Facebook inizia a starmi stretto e quindi blog e twitter sono la soluzione per cui ho optato, (altro che dieta!).

In questi ultimi giorni il mio passatempo preferito è guardare la tv attraverso twitter. quando ci riesco (pochissime volte) guardo la tv e insieme leggo twitter, purtroppo le giornate sono di sole 24 ore (non pensavo sarei mai arrivata a dire questo!!) e quindi la maggior parte delle volte leggo twitter per recuperare tutta la tv perduta dormendo e leggendo favole nel lettone a coso1 e coso2.

Credo di dover trovare un perchè a questo blog.

Non mi interessa monitorare la mia vita a impatto zero. Già è tanto fare la raccolta differenziata...
Non voglio un foodblog. Non ho tempo per cucinare. Ma ne trovo sempre per mangiare.
Non voglio un fashionblog/makeupblog. Non ho tempo ne' per fare shopping (manco quello virtuale) ne' tantomeno per truccarmi (vorrebbe dire avere anche tempo per struccarsi e io già è tanto se mi lavo!).
Non voglio un blog per mamme. Siamo mamme, ma siamo anche altro.
Non voglio un blog per mamme che lavorano. Siamo mamme che lavorano, ma siamo anche altro.
Non voglio un blog tematico.O di sole immagini. O di sole parole. O di soli numeri.

Domanda: ma un blog deve avere per forza un perchè? Perché?
Deciso: i percorsi della mente proseguiranno con la numerazione degli scampoli. Se poi verranno temi ricorrenti invece del numero seguo il criterio # in stile twitter.

Ok questo blog è solo mio e qui comando io! FINALMENTE !!!

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